Caro viandante,
questa settimana vorrei parlare di un argomento che mi sta particolarmente a cuore. In questo periodo storico si può riscontrare una sovrabbondanza dell’uso del lobo sinistro del cervello; questa parte è designata al calcolo, all’elaborazione, alla logica, alla comprensione, alla razionalità. La tendenza che ne deriva è quella di improntare una società sempre più nell’annullamento della parte intuitivo-emozionale, che verrà in modo naturale a ridursi.
Ciò che non si usa nella sua valenza positiva ed equilibrata, prende spontaneamente altre vie, andando a portare nelle nostre vite un “sentire” distorto. L’essere umano, sempre meno allenato ad usare l’intuizione – collegata al lobo destro, sede della creatività, dell’emozionalità, della fantasia – tenderà ad auto-castrarsi, mutilarsi a livello di cuore, favorendo così le dinamiche della mente… che, come si sa, mente. Ogni volta che viene usata la parte di noi più razionale, infatti, ci si sconnette da una grande risorsa. |
Ciò che non si usa nella sua valenza positiva ed equilibrata, prende spontaneamente altre vie, andando a portare nelle nostre vite un “sentire” distorto.
L’essere umano, sempre meno allenato ad usare l’intuizione – collegata al lobo destro, sede della creatività, dell’emozionalità, della fantasia – tenderà ad auto-castrarsi, mutilarsi a livello di cuore, favorendo così le dinamiche della mente… che, come si sa, mente. Ogni volta che viene usata la parte di noi più razionale, infatti, ci si sconnette da una grande risorsa.
Questa società, figlia della mente, ha bisogno di riconnettersi all’energia del cuore.
Si è perso in buona sostanza il collegamento tra testa e cuore, tra razionale ed emozionale. In mancanza di questo equilibrio, noi stessi tendiamo a produrre un’opera viziata, poiché figlia di un dio distorto, il dio “io”, fatto di “mai abbastanza”, disconnesso dalla reale potenzialità che l’uomo custodisce in sé. Se non vi è una buona connessione, si diventa difettosi, vedendo in questo modo attraverso una porzione di noi: quella disfunzionale! Con queste opere viziate, si vanno a creare contratture in noi stessi e negli altri, dimenticando cosa significa essere uomini, nel senso umano del termine, e divenendo sempre più “individui”, scissi, convessi in noi stessi… divenendo sempre meno persone.
La chiave è tornare a essere persone.
Per permettere questa connessione è necessario utilizzare l’organo della coscienza, ed esso è definibile a mio parere con il verbo “accorgersi”.
Chi si accorge?
Si accorge chi è in profonda connessione col cuore… il ricercatore che ha parti sane che gli permettono di vedere e sentire sul serio.
Si accorge chi usa l’intelligenza del cuore, l’intelligenza prima: quell’intuizione che canalizza qualcosa che appartiene alla coscienza collettiva, come direbbe Nicola Tesla. In assenza di questa potente connessione creativa finiamo per credere alla sfortuna, a dare la colpa agli altri e il tutto, perché siamo in assenza di noi!
Accorgiamoci!
“Oggi sono tornato a casa e ho trovato una multa nella cassetta della posta: è il padre eterno che ce l’ha con me!”
“Oggi al lavoro non è stato riconosciuto ciò che ho fatto: i miei colleghi hanno la sensibilità di una poltrona!”
La soluzione sta nello smettere di dare la colpa a circostanze, persone, strutture fuori di noi, accorgendosi finalmente che il problema focale è che ci stiamo allontanando dall’essere persone, e quindi nella via dell’individuo perché sconnessi dalla via maestra: quella del cuore!
Stiamo vivendo tempi molto importanti, siamo nel centro di un grande cambiamento, in un momento di grande dualità: da una parte abbiamo pochi eletti che sembrano voler comandare il mondo, dall’altra esiste una parte luminosa, dataci dalla grande opportunità rappresentata dal web. E qui si apre un’altra enorme polarità.
Nel 2005 ci si accorge di un nuovo modo di usare il web, un nuovo modo di scambiare dati attraverso la “Connettive Intelligence”. Questo sistema, questa sorta di coscienza collettiva, esisteva già fin da tempi remoti. Ora la sua forma tecnologica – il web – diventa a tutti gli effetti una grande piattaforma dove chiunque può scambiare idee, ovunque ci si trovi… anche se, come ogni cosa che vive nel mondo delle forme, presenta il suo lato oscuro: l’ombra del solido stesso.
Il web è un mistero! Siamo passati dal vetusto calcolatore, saltando un misterioso anello mancante, fino a giungere improvvisamente al pc e alla sua rete. A mio parere c’è qualcosa di divino nella creazione di queste tecnologie.
Il web è uno strumento potente, e potrebbe davvero essere il mezzo per il cambiamento che tutti speriamo, ma quando una cosa arriva ad essere nel mondo delle forme, o come lo definisco io “il mondo delle cose che passano”, diviene duale. In tal modo abbiamo anche qui il suo potente cono d’ombra, e così il web diviene divino e diavolo.
“Diavolo” proviene dalla parola “dividere”, ed ecco che si apre una nuova dualità.
Cominciamo con l’osservazione delle tre lettere che ci mettono in rete: www (abbreviazione di World Wide Web)
In ebraico, la lettera “w” si chiama “Waw” e corrisponde al numero 6, significa nodo-rete. Infatti, quando siamo connessi al web siamo in rete, anzi in tre volte rete, che è decifrabile in tre volte sei: 666! … Ricorda qualche cosa?
Ecco come il web può essere divino o diabolico in base al nostro accorgerci, all’uso che ne viene fatto.
La connessione ci permette di essere collegati a tutti e in tutto il mondo, con un sistema simile a quello che collega la coscienza collettiva, oppure ci disconnette dal quotidiano, dalla vita, dalle affettività autentiche, preferendo per codardia e forse anche pigrizia, una amicizia virtuale a una vera. Forse perché una amicizia in chat non implica mettersi in gioco. Su Facebook, il più grande e famoso social-network che conosciamo, possiamo cancellare con un dito chi non ci piace, e contemporaneamente tutto il mondo può sapere in un momento cosa invece ci piace. La rete allora diventa un po’ come le tasse: io mi auto punisco perché ho un lavoro e pago! Io mi metto nelle mani dell’ignoto facendo sapere a chiunque la mia vita privata: se ho un marito oppure no, quanti figli ho e cosa faccio stasera! Più diavolo di così!
La buona notizia è che siamo in diavolo solo quando lo vogliamo! Perché possiamo essere anche in Dio, possiamo soggiornare nella parte luminosa del solido, perché siamo noi a fare la differenza. Noi non siamo luce, e non siamo nemmeno buio, non siamo nemmeno il solido… Noi siamo coloro che guardano! E se ci accorgiamo, scegliamo!
Abbiamo un sistema che ci può collegare alla conoscenza, al benessere, alla possibilità, abbiamo un sistema che può renderci divini; scegliamo!
Possiamo in ogni momento accorgerci e usare il sistema, non essere usati.
Accorgersi di questo e fluire nelle possibilità che il momento dell’adesso ci offre è cogliere il meglio dalla vita e magari lasciarci sorprendere.
Torniamo a essere connessi, torniamo a essere divini, torniamo presenti a noi, alle piccole cose del quotidiano, non attendiamo che siano gli alieni, i santi, o chi ci governa a fare la differenza!
Doniamo tutti il nostro contributo all’intelligenza collettiva riconnettendoci a noi!
hai centrato il punto,come sempre…ho sempre sopportato poco,carte fedelta ora tessere sanitarie e quant’altro,
siamo oggetto di studio per il marketing,consumiamo,e sanno
dove siamo diretti…siatene consapevoli!!
Condivido, è come in tante altre situazioni un problema di approccio. “Accorgersi”, diventa una conquista !!
Buon cammino.
Carissima Monia grazie per aver espreesso in modo così semplice e chiaro un argomento così importante e spesso neanche conosciuto, hai il grande dono di unire profondità chiarezza e leggerezza.
Nelle tue parole ho sentito l’eco delle mie che spessomi ripeto, Le cose non hanno in se il bene o il male, sono neutre, è lìuso che ne facciamo che determina bene o male. Generalizzare non aiuta, riflettere ed ascoltarsi si.
Ancora grazie e buona vita.
Nella mia vita ho quasi sempre agito d’istinto(sono scorpione)e quindi casomai il mio problema è opposto, perchè al contrario della società occidentale uso poco la ragione.
Cosa diceva Erasmo da Rotterdam? Elogio della follia.
Le migliori decisioni sono sempre quelle che si prendono senza pensarci(si è sempre saputo che la mente…mente).
E’ questo il modo migliore per…accorgersi.
mi piace moltoe condivido.
Hai proprio centrato il problema! La stessa cosa accade con le macchine: a furia di usarle diventiamo macchine anche noi, e come tali ci facciamo usare o usiamo gli altri, senza nemmeno rendercene conto; mi rimane però un dubbio, e mi piacerebbe che tu potessi rispondermi in proposito: noi abbiamo una certa età, quando siamo stati “educati” le scuole usavano questi sistemi informatici molto poco- se non per niente-, quindi ci accorgiamo ora di queste problematiche perchè ricordiamo l’esperienza di quando tutto era differente,ma le nuove generazioni, che fin dall’inizio sono immerse in questo sistema, hanno la possibilità di accorgersi, non avendo termini di paragone come esperienze personali? o magari non cadono vittime del sistema “diavolo” perchè hanno imparato fin dall’inizio a gestirlo? ciao
Profondo e mirato! Questi tempi sono molto duri, secondo il mio parere, e richiedono una "presenza" e "centratura" non sempre facile da mantenere. Quando "sei" nella mente, spesso non ti accorgi, reagisci e non agisci come dovresti….. Le prove sono tante e gli insegnamenti non sempre facili da comprendere…. "essere" nel cuore….siginifica accettare tutto ciò che ci accade…. ma a volte vorrei che ci fosse una tregua…. riprendere fiato…. per fluire serenamente…… I tuoi pensieri mi aiutano molto Monia….. grazie!!!
Articolo importantissimo:ricco di saggezza ed intelligenza del "cuore", appunto!
Colmo di spunti per poter "riflettere"-dentro di noi, a livello emotivo profondo- e soprattutto "accorgersi" e poi cercare di dirigere meglio la…rotta! Monia, sai essere sempre molto incisiva ed illuminante:il tuo modo di scrivere e' diretto, va dritto al punto in modo efficace e convincente.Sei sintetica ma, al tempo stesso, profonda nell'esprimere concetti che sono fondamentali e complessi, al tempo stesso.Trovo che sia il "modo" piu' giusto per raggiungere e "colpire" le menti/cuori…cioe', entrambi gli emisferi..GRAZIE davvero.E' un grande piacere leggere I tuoi scritti tanto preziosi.
Ancora una volta
artigli di fiele aggrappati allo stomaco
lo attorcigliano fino alla gola
una morsa tenace
strizza il cuore
appanna gli occhi
ancora una volta mi stanno strappando
qualcosa di mio
mi dibatto in questo sacco
che mozza il respiro
ah, potessi urlare!
perchè perchè perchè?
c’è qualcosa nel petto che tira
come un otre pronto a scoppiare
il pianto apre una falla
ritorno
e paziente aspetto
che il diavolo si sposti
mostrandomi Dio.
Ciao Monia <3
ecco il mio sentire : abbiamo un compito , che è quello di partire dal 555 ed arrivare al 777 , passando obbligatoriamente dal 666 senza lasciarci imprigionare dalla rete .
Mentre Ti scrivo, nel mio cuore affiorano le Parole di Gesù : " …Siate puri come colombe e prudenti come serpenti … "
Ti abbraccio con infinito affetto
Namastè
Giovanna Isabella
mi aggrego a cioò che ha scritto Silvia M:Vanz, grazie*.
ascoltare la voce del cuore…per far ”tacere” la mente….
ma a volte la mente grida più forte e ti stordisce con le sue parole insistenti….fidarsi del proprio sentire,quello appunto del cuore,al costo di ”sembrare folle” e andare ”contro corrente”…..
un’ abbraccio
Daniela.
… quando evidenzio un duale es: positivo, distorto, trovato nel tuo articolo e mi pongo “se” sono in Diavolo o se sono in Dio, dimentico che sono nell’uno e nell’altro ma GRAZIE anche a questo tuo articolo faccio ancora scelta di non dimenticare quel mio primo vagito emesso in questa Terra che mi indica lo sperimentare per ESSERE VITA ( VITA unico maestro/a riconosciuto da me qui in Terra) è così di quel duale ne faccio mio strumento. Semplicemete vivendo ciò che sono vado Oltre dove TUTTO è Coscienza Universale.
Francesca
L’argomento fondamentale e profondo in questo periodo così speciale; accorgersi e poi scegliere essendo centrati nel cuore,essere così totalmente consapevoli delle nostre azioni e della nostra vita. Accorgersi di essere svegli e svegliare tante altre anime, tante altre coscienze. Grazie Monia
commento molto positivo mi trova concorde con il mio percepire!
Grazie di cuore per il vostro accorgervi: nel capire dove siamo, saremo sempre più consapevoli del fatto che non siamo né Dio, né diavolo, ma l’osservatore che osserva entrambi, e ride 🙂
grazie <3 Grazie di cuore per il tuo accorgerti: nel capire dove siamo, saremo sempre più consapevoli del fatto che non siamo né Dio, né diavolo, ma l’osservatore che osserva entrambi, e ride <3
Mi sono accorta,rileggendo il mio commento,che ci sono delle ripetizioni…Mi dispiace aver dovuto scrivere un po' in fretta e,anche,con la mente non ben lucida,data la stanchezza serale…Diciamo che ha prevalso il cuore e l'impulso di scrivere a Monia Zanon,con l'emozione scaturita dalla lettura del suo articolo,piuttosto che…la mente!(che controlla e corregge…!)*
A me co sto fatto che la mente mente mi avete veramente esasperato. Il lobo destro e sinistro sono entrambi mente, anzi percepiscono la mente. Ma vari testi sacri insistono sul fatto che tutto è mente. Casomai va raffinata. I buddisti parlano della natura fondamentale della chiara luce che è sempre mente. Se leggete vari testi ci sono profonde discordanze stesse nei testi: a volte si parla di mente in modo positivo a volte in modo negativo. E non si puo’ optare dicendo una volta che è positiva e un’altra che è negativa. La soluzione è che esistono stati piu rozzi e altri piu raffinati. E quindi andate a cagare co sto fatto che la mente mente. Platone diceva qualcosa come: ” se voi adorate un Dio che è buono e vi ama perchè ci sono tanti dolori e mali nel mondo? allora non è il dio giusto quello che adorate”. Dio crea vita e morte, Dio crea odio e amore, dio è tutto BENE E MALE, Dio crea guerra e pace, dio crea salute e malattia. La mia unica guerra interiore è una continua lotta per cercare Dio AL DI SOPRA DI TUTTO in me e nel mondo. L’altra cazzata che gira “la mente crea” come puo’ esserci gente cosi’ arrogante? LA mente di ognuno crea FINO A UN LIMITE BEN PRECISO, IL LIMITE CHE EMETTE E IMPONE L’ALTRO E IL LIMITE CHE EMETTE DIO. Saluti, Roberto.
Roberto, il tuo commento può anche starci, nella maniera e nella misura in cui non offendi ed insulti il prossimo.
Sono convinta che la Conoscenza possa fare la differenza, in un mondo in cui la maggior parte delle persone tende ad avere delle cose puttosto che ad imparare,
Conoscere ci permette di Comprendere e solo così possiamo SCEGLIERE da che parte … Diavolo? o Dio? :-)))) buona giornata a tutti!
Al sig.Roberto…tutti hanno diritto ad esprimere una forma pensiero,certo dal momento che questo concetto sia nel limite del rispetto.Anche questo fa parte del ragionamento e del saper scegliere come interagire con il prossimo, in tutti noi c’è bene e male,Dio o diavolo,positivo e negativo ecc..abbiamo la facoltà di scegliere e la capacità di distinguere ciò che è bene da ciò che non lo è, non farlo è comunque una scelta.Dal mio punto di vista c’è un’unica verità ed è questa:
un alunno fece tale affermazione:
Il freddo non esiste,in accordo con le leggi della fisica,quello che noi chiamiamo freddo ,in realtà è assenza di calore.
Il buio non esiste,il buio in realtà è assenza di luce,la luce possiamo studiarla,il buio no.
Il male non esiste,è come il buio e il freddo,Dio non ha creato il male.Il male è il risultato di ciò che accade quando l’uomo non ha L’amore di Dio nel suo cuore.Lascio a voi il piacere di scoprire chi fosse l’alunno.Lo trovate nel link.Con amore a tutti voi.Dedicata al sig. Roberto.
http://www.youtube.com/watch?v=_IS8V5k8Vg8
Secondo la scrittura, Adamo ed Eva furono i primi uomini creati da Dio, che vissero approssimativamente 6000 anni fa. Secondo la scienza l’uomo è esistito in un periodo molto più antecedente. Le due linee di pensiero possono tranquillamente congiungersi grazie all’onnipotenza di Dio che in principiò creo l’uomo in una realtà in cui non esisteva la concezione di "male". Metaforicamente parlando, Adamo ed Eva sono stati scacciati da questa realtà paradisiaca, ritrovandosi in un'altra realtà, ovvero nella realtà odierna che noi tutti conosciamo, dove esiste la concezione del male, oltre che quella del bene, una realtà dove loro furono i primi esseri umani e i primi che hanno sperimentato in prima persona la vita che Dio aveva riservato per loro (quindi erano i primi nella realtà "perfetta"). Da qui si capisce che la storia di Adamo ed Eva non sconvolge minimamente la linearità evoluzionistica, e i sette giorni della creazione si riferiscono ad una creazione avvenuta nella realtà di Adamo ed Eva dove tutto è possibile, anche creare semplicemente gli astri, gli animali e tutto il resto, senza che il metodo scientifico e il tempo necessario abbiano la loro parte.
In pratica loro erano i primi uomini di Dio, mentre invece, l'uomo preistorico vissuto prima di Adamo ed Eva era sì un uomo, ma poteva essere considerato come un animale evolutosi dagli animali o da qualcos'altro, che aveva due braccia e due gambe, e che potrebbe essersi incrociato con la discendenza di Adamo Ed Eva dopo che furono "allontanati" dalla realtà perfetta.
Dio ha dotato l'uomo dell'inconcepibilità del concetto di "infinità" ed "eternità", nonché di altri interrogativi non spiegabili attraverso l'utilizzo dell'inconfutabile metodo scientifico, perciò rendendolo libero di non credere in lui, in una realtà a noi ostica e necessaria per la costruzione e prosecuzione del suo progetto.
Dopo aver ragionato per qualche giorno sul dilemma di come e quando sia nata la razza umana, ho partorito queste ipotesi, grazie anche a delle differenze riscontrate in Genesi tra due storie che sembrano diverse, ovvero la creazione dell'uomo nel sesto giorno e successivamente il racconto della storia di Adamo ed Eva.
Se leggiamo la parte della genesi che illustra la creazione dell’uomo nel sesto giorno e successivamente la creazione di Adamo ed Eva, si può notare un particolare che differisce tra le due parti, facendo supporre che si tratta di due storie completamente diverse. Infatti in Genesi 1:26, si può notare che l’uomo fu creato nel sesto giorno ad immagine e somiglianza di Dio, mentre in Genesi 5:1 (riferito ad Adamo ed Eva, dopo i 7 giorni della creazione) il testo omette "immagine", per il fatto che "immagine" e "somiglianza" indicano due concetti simili ma diversi. Penso che "immagine" designa la natura umana in grado di concepire il male, quindi le sofferenze, invece "somiglianza" denota gli attributi ereditati da Dio come l’amore, la ragione etc. che entrambi condividono tuttora lo stesso piano. Ipoteticamente parlando, l’uomo del sesto giorno è una creatura evolutasi dagli animali, che poi con il tempo, ha sviluppato la ragione così come oggi la conosciamo, mentre Adamo ed Eva furono creati nell’Eden, e come dice la Bibbia in Genesi 2:7 (Dio il SIGNORE formò l'uomo dalla polvere della terra), ciò significa che ha preso la loro polvere quando la terra era molto giovane, e li ha creati nell'Eden dove il concetto di tempo non esisteva o era limitato ai 7 giorni, evento avvenuto prima della creazione degli alberi come si nota in Genesi 2:4,5,6 (Nel giorno che Dio il SIGNORE fece la terra e i cieli, non c'era ancora sulla terra alcun arbusto della campagna. Nessuna erba della campagna era ancora spuntata, perché Dio il SIGNORE non aveva fatto piovere sulla terra, e non c'era alcun uomo per coltivare il suolo, ma un vapore saliva dalla terra e bagnava tutta la superficie del suolo).
In questa realtà perfetta, non esisteva il concetto di male, quindi erano solo a "somiglianza" di Dio. Dopo che furono creati, furono scacciati dall’Eden, per poi ritrovarsi in questa realtà in cui erano passati forse milioni di anni (perchè nell'Eden il tempo per loro non era pressoché passato), dove forse l’uomo che fu creato ad immagine e somiglianza non esisteva più a causa di un’estinzione di massa causata da qualche catastrofe naturale o da "altro", o forse esisteva ancora, e la discendenza di Adamo ed Eva si unì a questa specie, confermato in Genesi 6:1,2,3,4, in cui dice che i figli di Dio (che potevano essere i "giganti" di alta statura più longevi di Genesi 6:4) si unirono alle figlie degli uomini (ma potrebbe anche essere riferito alla discendenza di Caino che si allontanò da Dio). Lo spirito di Dio non dimorerà per sempre con l’uomo perché non è che carne, vivendo fino a 120 anni (significa che gli uomini di Dio che vivevano fino a 900 anni, in seguito vivono fino a 120 anni per via del fatto che incrociandosi con le figlie degli uomini vengono "contaminati" a livello genetico, perdendo parzialmente i geni che gli permettevano di vivere molto più a lungo).