I grandi spiriti hanno sempre trovato la violenta opposizione dei mediocri, i quali non sanno capire l’uomo che non accetta i pregiudizi ereditati, ma con onestà e coraggio usa la propria intelligenza.
A.Einstein
Non è una cosa semplice viandante, riuscire a mantenere un punto di vista diverso, a volte anche di molto, dalla maggioranza. È difficile andare avanti sapendo che tali modi di pensare ed agire ci esporranno al giudizio, alla mercé dei molti, partorendo facilmente forme di piccola o grande ostilità. La massa allora cercherà di costringere chi non si omologherà ai più. L’insistenza affinché si debba cambiare idea a volte è pressante, a volte ci induce a ripiegarsi e si cede, convessi in certe situazioni nelle quali ” tocca fare ciò che occorre” e non ciò che si vorrebbe. Questi metodi violenti però, che fanno sentire dei disadattati con la sindrome dell’ingiustizia, caro lettore, non sono i più nocivi.
È necessario ampliare la propria visione, considerando la situazione a largo respiro, non solo nell’immediato ma in previsione di quello che potrebbe accadere; comprendere che è senz’altro il mondo che ne perde, non il ribelle.
Una società che con falsata educazione addomestica il diverso pensiero e chi lo produce è in grado di portare avanti una forma di apparente armonia, certo, ma in tale modo perde il suo futuro.
Il produttore di pensieri poco allineati alla massa, una volta educato a pensare come la società conformata gli induce, perde la sua possibilità, ne perde per primo; ma chi ne fa le spese a lungo termine è la collettività, tutta! Aldilà della frustrazione dell’idea differente si nasconde l’incubo, il desiderio abortito di ogni qualvolta si aveva un idea differente dai più e ci si è lasciati confondere, sminuire, ci si è lasciati convincere che non era il modo giusto, l’idea vincente, che era meglio ripiegare sulla strada vecchia. Questa frustrazione la si vede spesso in tutte quelle volte che non siamo d’accordo su qualcosa, solo che riconoscerla fa talmente male che…
Un veggente ebbe una visione: vide arrivare nel suo paese una grande piaga: una epidemia terribile si sarebbe imbattuta sulla gente. Quando condivise con pochi il contenuto della previsione, alcuni risero, altri avevano troppo da fare, alcuni pensarono al solito catastrofista. Il veggente non insistette e si ritirò in una montagna. Con la nuova stagione tornò al paese trovando dimezzata la popolazione. A tutti disse di aver previsto tale sciagura ma che le persone sembravano essere più preoccupate ad altro. I paesani non gli credettero e lo respinsero in malo modo. Allora il profeta si ritirò per anni nella montagna. Col passare del tempo si iniziò a far sentire la solitudine. Ormai si era isolato, era diventato un eremita, e la gente del paese lo vedeva come quel genere di persone scontrose e fuori dal mondo, che si tende a tenere lontane. Si era rotto un ponte comunicativo coi suoi simili, si erano prese distanze troppo lunghe.
Caro viandante, chi ne perse davvero alla fine della storia, il veggente o il popolo?
Ne perse il popolo a ben vedere, perché avevano un veggente e per diversità di idee se lo sono fatto sfuggire! Sicuramente il veggente non potrà prevedere che per se stesso e per gli animali che incontra da lì in avanti, ma chi ne ha perso di più è la collettività, non l’uno.
C’è da riflettere su ciò che vediamo come i nuovi ribelli della nostra epoca.
Buona visione,
Monia
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Perfettamente d’accordo, ma chi e dove sono i nuovi ribelli della nostra epoca?? E chi solleverà le tristi sorti di questa nostra miserabile umanità? Nonostante tutto, cerchiamo di essere possibilisti e ottimisti. Buon Cammino.
Buon giorno Monia…
bhè sicuramente è una perdita per entrambi…sia per la collettività che per l’uno.
L’uno perchè cmq si è isolato…ha salvato se stesso,ma è rimasto solo…è cmq una sconfitta…
la comunità si è tolta una grossa possibilità,perchè non si è fermata a riflettere,a valutare ad accorgersi,non è riuscita a vedere,rimanendo solo in superficie….
troppo spesso,per mancanza di tempo o voglia o chissà cos’altro,non ci soffermiamo su quello che abbiamo sotto gli occhi,sui messaggi che ci arrivano,e rischiamo di far scivolare via delle opportunità,che inzialmente non sembravano tali.
Un saluto con affetto!
Daniela.
ciao monia!cosa ne penso ! definizione corretta!
sai delle tante cose che si vedono e si “sentono”(sempre di più grazie a d”io ) noto di base “il controllo” cio che praticavo anche io e di cui mi lamentavo se dico che ora ne sono totalmente fuori da questa funzionalità magari cado in errore e quando non mi vedo a sufficienza. ho degli amici meravigliosi che mi aiutano ad accorgermene.
controllo : la massa che controlla la massa ed il singolo. talmente abituati a ciò da questo schema” culturale” che quando viene esercitato la massa lo ritiene persino normale e dovuto e di conseguenza si continua ad esercitarlo sui propri simili. controllo’ ok!di conti matematici/di un mezzo di trasporto /di apparecchiature che usiamo nella nostra vita. ma non della vita/vite altrui magari occupasi (errato preoccuparsi) ma ci si deve accorgere sul COME!
vedi se puoi scrivere qualcosa sull” argomento.tu lo puoi arricchire di contenuto e termini più appropriati e comprensibili a tutti !
grazie! antonio
vero che ne perde la collettività e l'Uno in un ampia visione delle cose, ma mi chiedo xkè il veggente si debba sentire solo.se ha questa visione chiara delle cose.
beh ti dico cosa penso e come vivo…
fin da piccola non ho mai preso niente di ciò che mi veniva insegnato per vero (soprattutto una religiosità di sottomissione in cui credeva mia madre), non credevo che certe cose a cui ci si doveva uniformare fossero vere in quanto pensavo che se Dio è creatore di tutto… allora tutto ciò che abbiamo, a partire dal ns. corpo, è buono e bello. E da allora mantengo un mio pensiero su ciò che vedo e vivo ed in particolare amo moltissimo osservare la vita in tutte le sue manifestazioni… tutto ciò che vedo mi affascina e suscita in me gratitudine e penso che dietro ad ogni comportamento “non armonioso” ci sia solo una sofferenza o un bisogno di chi lo agisce…
Quindi, quando vedo qualche persona che non è serena, se sento che c’è apertura, mi permetto di offrire delicatamente un punto di vista diverso rispetto al problema o al modo di affrontare la situazione, se invece sento che la persona è chiusa nel suo modo “negativo” di vivere.. mantengo la mia serenità e positività verso la vita continuando a emanare la mia energia di fiducia e di gioia e lasciando che sia essa ad arrivare dove deve..
ho la sensazione che anche il veggente abbia contribuito a creare una spaccatura.. non mi sento vicina al suo modo di agire, ma piuttosto a quello di portare armonia nel modo più delicato possibile e, per mia esperienza, funzione.
L'importante è essere viandante ma cercare di resistere senza ammalarsi, che poi ti curerebbero riportandoti alle loro idee….è difficilissimo perchè si arriva a mettere in discussione o non riconoscere la propria natura…ci si perde….dobbiamo ritrovarci…
Io credo che la ribellione porti con sè confronto, scontro, ricerca,mettersi in gioco…. ma pochi sono quelli pronti per affrontare tutto ciò! Una rinomata psicologa del mio paese a proposito del lavoro in questa situazione molto delicata che stiamo vivendo alla mia domanda se abbiamo ancora la possibilità, tutti indistintamente, di esprimere i nostri talenti in una attività lavorativa, lei mi ha risposto di si. Questo grazie ad un autoinganno positivo che ci facciamo, il quale ci permette di amare il nostro lavoro.
Dopo questa risposta ero al limite della sopportabilità! è proprio a causa di questo autoinganno, della morale, del perbenismo, della buona educazione che ci hanno inculcato giorno dopo giorno che ormai non sappiamo più chi siamo! Lo scontro è inevitabile ora, i ribelli del nuovo mondo si scontreranno con quelli che continuano ad aggrapparsi al vecchio sistema, basta vedere cosa sta succedendo in certi paesi dell’est o nel nostro vicino Egitto. Abbiamo coraggio le persone ridestate.
Meglio restare fedeli a se stessi, coerenti e soli che perdere la propria integrità, unicità e realtà!
Il mio motto per il 2013 è: Consapevolezza e Coerenza.
La compagnia dei miei Amici Anima-li (che fortuna averli incontrati!!!) mi rende felice e serena!!!
Ci perde il popolo, ma se il veggente non si rende conto della ottusità del popolo e che deve “sfruttare” ciò a suo vantaggio, sarà, ed è, una perdita ancora maggiore per lui
Purtroppo ( a volte dico purtroppo!) l’ uomo e’ un animale sociale
come disse Aristotele.”La solitudine e’ il prezzo della grandezza”
scriveva Paramahansa Yogananda, e portarne il peso non e’ da tutti
senza contare che fine hanno riservato alle piu’ grandi Anime che
abbiamo avuto l’ onore di ospitare sulla Terra, Gesu’, Osho, Ghandi, M. Luther King. Cialdini parlando di riprova sociale capiva bene il funzionamento della psiche umana. Ma gia’”ACCORGERSI” e’ il principio della salvezza!
Stupendo….ne avevo proprio bisogno!
have nice day