Questa settimana, viandante, vorrei sollevare insieme a te il velo di quello che, dato per scontato, pesa sopra la coppia e intossica il pensiero comune con idee distorte nonché poco funzionanti.
anima gemalla
Cominciamo con il vecchio detto che ci porta a credere che le gli opposti si attraggono. Questo non può essere vero, e non lo è neanche in natura! In scienza poi anche meno: è certo vero che il mono-polo negativo attrae quello positivo, ma si tratta dei due poli della stessa batteria! Le persone dovrebbero avere già in equilibrio queste due polarità per attrarre un’altra persona sana, o non si otterrà niente che non finisca con un altro buco nel cuore.

Nelle polarità umane esiste inoltre una parte che prevale sull’altra, anche se spesso a nostra insaputa. Questa è la parte femminile di ogni creatura. La parte femminile sceglie, osserva chi può andare bene per lei, chi le piace e conosce bene cosa la attrae.

Nella coppia è la donna a scegliere, anche quando l’uomo ha la sensazione di essere lui ad avere la scelta! È la donna a creare o a fare in modo che questo avvenga: lei disfa, porta equilibrio o disequilibrio, che lei ne sia consapevole o meno. Se non si è consapevole di questo potere, esso potrà agire a nostro discapito, ma agirà, puoi starne certo, viandante!

Il problema è che la donna ha una idea di come dovrebbe essere il suo uomo, idea questa che non farà altro che creare altri lutti e svariati tipi di abbandoni. Perché? Perché è una idea, e non ciò che le farebbe bene. Il concetto è ben più ampio ma si può riassumere semplicemente con la parola “etichette”.

Sì, proprio così! Le etichette sono i consigli della mamma sull’amore, l’eredità delle nonne e le loro raccomandazioni su come deve essere un uomo per andare bene per noi, l’idea cristallizzata dello stereotipo di uomo conforme alle regole indette dal comitato zitelle e/o cuori straziati da amori impossibili.

Ecco che, con una certa facilità, le donne si fanno “accadere” l’uomo dei loro sogni, che in realtà, nel giro di poco, diverrà l’uomo dei loro incubi, nonché indice medio della frustrazione quotidiana del sistema nervoso.

Anche l’uomo farà caccia grossa della donna che esteticamente potrà soddisfare determinati standard personali, indetti anche da forme pensiero collettive, e appunto perché sono standard, non possono far parte di una realtà duratura.

Che dire?! Siamo tutti ammalati da credenze tossiche, e assecondandole non faremmo altro che mantenere questa malattia in buona salute, nutrendola di disastri emotivi. E tutto questo perché? Perché per quanto riguarda la coppia, non ci hanno insegnato proprio niente.

La soluzione a questa ben sostenuta epidemia affettiva che crea universi di disadattati è presto fatta: dovremmo accorgerci di ciò che ci fa bene e non di ciò di cui crediamo di avere bisogno. Questo consiste in una panacea amorosa che farà centro di sicuro.

Il problema è che pochi di noi, uomini o donne che siamo, sappiamo cosa ci fa veramente bene e a quale tipo di rapporto la nostra anima vuole anelare, poiché anni, anzi oserei dire eoni di credenze collettive che ci hanno insegnato a perseguire l’anima gemella, si sono anteposti alla verità.

La verità è una: non esiste l’anima gemella che ci fa bene! Non esiste l’altra metà di noi che ci rende interi, poiché vorrebbe dire che siamo rotti o quantomeno difettosi. L’essere umano non è rotto è solo squilibrato. Quando egli ha ben spiritualmente lavorato sulle sue polarità, ne ricaverà moltissimo.

Egli potrà avere le sue polarità, quella maschile e quella femminile in equilibrio e potrà così capire quale esperienza affettiva è meglio per sé. In questo modo, la donna innescherà la miccia e si potranno costruire nuove relazioni, libere da etichette viziate. Questo non è un’utopia, se la donna guarisce. Una donna che torna ad essere tale partorirà uomini equilibrati, che saranno attratti da donne sane.

C’è urgente bisogno di tornare a essere integri, uomini e donne. C’è bisogno di recuperare i ruoli. L’uomo dovrebbe contattare la gentilezza senza temere che sia una prerogativa solo dei gay, e capire che non è mollezza. La donna dovrebbe imparare la morbidezza, che non è debolezza.

C’è bisogno di assimilare in noi il giusto valore femminile e la giusta valenza maschile. C’è bisogno di uomini-maschi e di donne-femmine, mai viceversa (sempre che non ci siano particolari casi di dinamiche karmiche che lo richiedono).

Nel prossimo articolo, viandante, ti parlerò della differenza tra le anime gemelle e quelle complementari. Non perdere l’appuntamento!