Qui, in questo spazio dovrei scrivere qualcosa su chi sono io

Mi hanno mai chiesto di dire chi sei tu?

A me è capitato un po’ di volte e devo dire che oltre ad essere disarmante è davvero imbarazzante! Sì, insomma, chi ci aveva mai pensato

Dover spiegare in poche righe qualcosa che dica chi sono… che cosa sono…

Io non sono ciò che mi piace o che mi interessa, non sono nemmeno ciò che faccio o le mie qualifiche di studio! Ci avevi mai pensato prima alchi sei tu?   

Tu non sei ciò che la gente pensa di te o ciò che fai

…forse, in fondo in fondo sei tutte tutte queste cose insieme e molto di più

…ma da dove cominciare?

Dai! Fai questo gioco-scoperta con me, prenderemo consapevolezza insieme di una cosa nuova: Cosa risponderemmo alla domanda “Chi sei tu?”

 

Io potrei iniziare suggerendo una lista di COSA SONO e COSA NON SONO. Mi ricordo qualcosa nella memoria che cantilenava qualcosa del tipo: “Se non sai cosa vuoi pensa a cosa non vuoi più”.

Allora vediamo:

COSA NON SONO:

Non ho più alcun interesse nel dover sembrare un essere a norma standardizzato per far piacere a qualcuno. Quindi ci terrei a dichiarare:

  • Non sono un essere a norma e non ho alcun interesse a dover dimostrare il contrario.

Certo che, a ben vedere, se ci tengo a dichiararlo vuol dire che ancora ne ho paura… sempre più interessante questo esercizio, che roba!!!

Con enormi giri di parole finirei certo per scrivere:

  • Io non sono fatta solo di materia

Sembrerà scontato ma di sicuro:

  • Io non sono ciò che credo di essere (ora chi glielo spiega ad Alberto, il boss del gruppo “Accorgersi” www.accorgersi.comche vorrebbe che in questo spazio io ci scrivessi Chi sono!!!)

Naturalmente il tutto è molto, ma molto relativo. Cosa sei tu per te stesso…mmh! C’è di che impazzire!!!

Partendo dal presupposto che non è che uno è solo perché esiste, ma deve anche essere consapevole che è, avevo pensato di stendere una recensione su: Cosa sono io per gli altri.

Finivo così a fare una prolississima lista di come mi dovevano percepire mia madre, mia figlia, i miei amici e via così…ma lì dentro a quegli aggettivi più o meno veritieri io c’ero?

Mmh!

Sempre più complicato! Allora penso di relegarmi in queste due liste fatte di “Cosa sono” e “Cosa non sono”e Cose che mi piacciono” e “Cose che non mi piacciono”. Certo sono perfettamente consapevole che qui dentro si trova solo un contenuto di cose che piacciono alle mie numerose personalità, e non chi sono veramente, ma il sistema chiede chi sono cosa ci vuoi fare! In realtà l’intera vita dell’uomo è atta alla comprensione dell’Io sono e/o dell’Io non sono. Per non parlare del “chi sono”… ma finiremmo ad andar per campi nebbiosi…

Provo ora a giocare con il “COSA SONO:

La tentazione è troppo forte, quindi miseramente cedo nello scrivere:

  • Sono un essere estremamente complesso ed immenso (come tutti gli esseri viventi d’altronde).

Poi come non aggiungere su modello sano egoista:

  • Io sono solo ciò che sono

E aggiungerei:

  • Io sono uno spirito in evoluzione con un corpo fisico

A stendere questa lista ci sono coltri di ego da tenere a bada! Mmh! Però che straordinario esercizio di karma Yoga!

Ok! Blocchiamoci qui!

Tu come te la stai cavando?

Provo ora ad inoltrarmi con il:

COSA MI PIACE (ma sempre disposta a cambiare idea!):

  • Alla mia personalità (che non sono io, ma il programma con cui appaio in società) piacciono accessori, scarpe, abbigliamento e musiche degli anni cinquanta;
  • Alla mia personalità piace la cucina etnica;
  • Alla mia personalità piace il buon vino (la vita è troppo breve per bere vino cattivo!);
  • Alla mia personalità davvero molta soddisfazione digiunare sporadicamente e mangiare leggero a cena (a patto di non avere la casa invasa da amici, allora in quel caso adoro cucinare per loro);
  • Alla mia personalità piace accorgersi di cose di cui pochi si accorgerebbero (in questi casi mi viene una strana gioia, ed inizio a pensare che quella cosa di cui mi sono accorta prenda ad esistere solo per me, che mi sono accorta);
  • Alla mia personalità piace fare le coccole alla piccola Andrea Maya quando si sveglia al mattino (è il mio cucciolo d’uomo!);
  • Alla mia personalità piace raccontarsi i sogni al risveglio (colazionando);
  • Alla mia personalità piace andare al mercato del sabato a Padova, fare la spesa nelle piazze e al mercato coperto e poi preparare la cena (condividendola con le persone che amo);
  • Alla mia personalità piace fare il bagno senza il costume;
  • Alla mia personalità piace meditare a metà pomeriggio con il “Gayantri mantra” cantato da “Sai Baba”.

COSA NON MI PIACE:

  • Alla mia personalità non piace toccare tessuti dopo il lavaggio delle mani (provo uno strano fastidio ai denti…);
  • Alla mia personalità non piacciono (anche se sono consapevole che sono creature di Dio come me) i ratti e tutti i loro parenti, compresi criceti e scoiattoli (mi danno una strana sensazione come se perdessi la forza nelle gambe. Del resto deve essere un programma antichissimo visto che la maggior parte delle donne non sopporta i topi. Chissà che complotto c’è sotto!);
  • Alla mia personalità non piace chi non ascolta e dice “lo so già!” (ogni volta che pensiamo che già sappiamo ci togliamo la possibilità di imparare cose nuove!);
  • Alla mia personalità non piace il disordine (ma l’ordine sparso ha un suo senso d’esistere) e la sporcizia (Baba Bedi diceva che una casa sporca è una casa non amata. Stesso concetto da applicare per il corpo fisico);
  • Alla mia personalità non piace l’odore di certe case (di muffe, di chiuso, di stantio, tipico odore di case infestate da energie pesanti) e gli odori di alcune persone (effetto burro rancido e minestrone della knorr);
  • Alla mia personalità non piace essere costretta a dormire con persone che non conosco o di cui non accetto l’energia;
  • Alla mia personalità non piace dormire in hotel giganteschi (si fanno sempre molti strani incontri, questo anche negli hotel piccoli, ma in questi ultimi mi sento più ospite in una casa, che costretta a dormire a tariffa fissa (sì, tanto lo so che è solo una mia credenza!!!);
  • Alla mia personalità non piace bere nei bicchieri di plastica (ognuno del resto ha le sue segomanzie!);

 

Per ora mi fermo qui…pronta a cambiare idea su ciò che penso di me e del mondo!

E tu? Come te la sei cavata al gioco del chi sono io?

Ora, per accontentare quelli a cui interessa potrei metterci un po’ di “Da dove vengo” (per lo strazio di chi non gliene frega niente, prego, saltare la pagina, sarai scusato!):

La mia storia parte da molto, molto lontano, far far away (non ti preoccupare Alberto non scriverò la biografia della mia vita!), dal periodo in cui ho iniziato a vederci davvero e a sentirci sul serio.

In quel periodo insegnavo tecniche per l’estetica abbinate ad una molecola vegetale che sapeva davvero di miracoloso.

Sì, ricordo bene caro confidente quel periodo, nel quale per me esistevano solo seni da sollevare, rughe da spianare e sederi da modellare! Da tempo avevo preso la decisione di rimuovere, di non vedere e non sentire tutto quell’universo di cose dello spirito che rimanevano a rimescolarsi dentro, senza via di sfogo. Del resto avevo già provato in precedenza a lasciar scorrere tutto quel flusso di visioni e di energie e non mi avevano portato a niente di buono. Mi ero ipersensibilizzata e ne avevo ricavato una confusione spirituale nonché psico-fisico-emotiva.

Nel cercare chi ero, come un pellegrino, avevo iniziato frequentare gruppi di preghiera, congreghe religiose, e avevo preso a studiare teologia. Nessuno di questi sentieri, più o meno interessanti mi portavano del nuovo, o mi facevano contattare  quelle risposte alla mia grande domanda.

Non avevo capito che sbagliavo a cercare. Non era la risposta a cui il mio essere anelava.

Fuggita dal mondo dello spettacolo, con cui mi ero pagata gran parte degli studi, mi ero andata a ritemprare in seno ad un lavoro normale, con gente normale, tutta proiettata a budget e a fatturati da dover raggiungere come chimere, in un improbabile favola. Però lì, in quel mondo finto non mi credevo in pericolo. Questa era la mia credenza!

Avevo smesso completamente di far fluire l’energia e a permetterle di manifestarsi. Così, se non poteva manifestarsi di giorno, lo faceva di notte. Tutto un mondo iniziava così ad esistere di notte, come nei più arditi racconti di fantascienza, ed ero io che li creavo, permettendo alla mia essenza di ricollegarsi alla Fonte Divina.

Così di notte parlavo con le anime dei trapassati, come facevo da bambina senza troppi fastidi, e vedevo energie sollevarsi in cielo ed allargarsi come macchie d’olio su tela. Era il mio mondo segreto, che ogni notte prendeva ad esistere e andava a morire con le prime luci del mattino, come la mia consapevolezza di Essere Divino.

Il mio compagno di allora,(santissima creatura!) non ne poteva più. I fenomeni “strani” notturni erano sempre più  numerosi. No so quando il mio fidanzato prese a dormire sul divano, ma segretamente ne capivo le motivazioni.

Ci stavamo allontanando sempre di più ed i problemi esistenziali di entrambi non si condividevano, anzi, sembrava un gioco a chi li teneva meglio nascosti!

Un giorno poi incontrai lei.

Maria Cristina. Lei non sapeva chi l’avesse mandata da me, sapeva solo che dovevamo incontrarci.

Scoprimmo in seguito che questa speciale creatura era stata in un’altra vita il mio papà. Entrammo subito in una grande onda di attimi di già da sempre esistito. Fu magia.

In quel periodo mi risvegliai. Non ricordo il momento esatto in cui questo è successo, ricordo solo che da allora non ho più smesso di cercare!

Lei mi invitò in un gruppo autogestito che praticava yoga in piccolissimi spazi e in carenza assoluta di superfluo. L’insegnante si donava a noi gratuitamente con i suoi insegnamenti. Anna.

Lì conobbi anche la mia sorellina Karmica Cristina, un cuore senza confini! Ero tornata a casa, tra i miei simili, quelli della mia specie.

L’altra vita aveva preso a starmi stretta.

Formammo un “quartetto alchemico“ con un potere tale che mai mi ricapitò di sperimentare (fino ad ora). Eravamo una potenza, in tutti i sensi! In poco tempo attraverso il channeling contattammo Marconi che ci indirizzò al suo collaboratore segreto ancora vivente (a quei tempi), Pier Luigi Ighina. Quest’uomo era immenso.

Ighina (e al di là del tempo e dello spazio, per noi lo è ancora) era un essere speciale che ci fece innamorare tutte!

Creammo un circolo con altri amici che ne condividevano l’amore e lo denominammo “Circolo Culturale Pier Luigi Ighina” (attualmente esistente anche se noi quattro abbiamo preso strade diverse).

Eravamo dei ponti.

Quattro potenti ponti, ed i ponti si sa, non sono fatti per appoggiarsi uno all’altro. Presto dovemmo rassegnarci, eravamo molto più funzionali in altri modi, creando ognuno di noi altri gruppi, che avessero poi creato altri gruppi, altre zattere su cui trovare ristoro. Certo questo comportava doverci separare, in qualche modo. Ma questo era nel nostro destino.

Quando ora ci reincontriamo non partono più le auto senza benzina, come succedeva nei bei tempi, e non ci suona più alla porta di casa Marconi, ma è infinitamente bello lo stesso (vi amo mie sorelline cosmiche!).

Un giorno chissà, forse torneremo a fare cose insieme e tornerà con noi l’antica energia dell’immenso che eravamo.

E’ con questo passato che lascio tutto quello che già conosco di me e del mondo, ogni cosa, verso il vero motivo per cui sono nata.

Così ecco che attraverso conferenze, scritti e seminari racconto di me e di quei sistemi per vivere meglio (così mi piace chiamarli), che mi stanno tanto a cuore, con la speranza che rielaborandoli anche tu ne possa creare di migliori, affinché anche la tua leggenda personale possa compiersi. Per smettere di mendicare affetti e consensi, per essere quell’essere divino che siamo, e per smettere di accontentarci.

Certo la fatica e qualche volta il dolore, ci faranno visita comunque, caro confidente, ma con questo sistema di vita, faremo in modo che queste energie pesanti non soggiornino troppo nella nostra casa.

Se questo ti piace, se il mio modo di vivere smuove qualche parte di te, che normalmente pensavi di non avere, resta in ascolto! Fatti contagiare d’immenso e le porte che srotolano la strada per essere di successo per te stesso ti saranno  presto aperte.

Con una sola parola chiave: accorgersi!

P.s. Un amico leggendo quanto sopra commenta che non si capisce cosa faccio: ecco, l’intenzione sarebbe quella di cercare di creare sistemi per vivere meglio, e grazie a Dio, qualche volta ci riesco!