Mario Pincherle è uno dei (secondo me) più interessanti studiosi che si possono citare parlando di archetipi, egli riprende, approfondisce ed espande l’eredità di Socrate.
Si tratta di 22 nuclei conoscitivi irriducibili, cioè non è più possibile togliere o ridurre a qualcosa di più semplice di queste funzioni. Essi ci conducono in quanto elementi simbolici, alla base sostanziale nella loro forma (materia) e nella loro sostanza (spirito), del funzionamento dell’universo intero.
archetipi
Si tratta di scoprire negli oggetti la loro primaria elementare funzione che è accomunabile ad altri con lo stesso archetipo, appunto. Immaginiamo una coppa, un bicchiere, una damigiana, un utero, un seno, una guancia e una fodera. Cosa hanno in comune questi oggetti apparentemente diversi? La loro funzione potrebbe essere ricondotta ad un unico archetipo, riducendo nel mondo della dualità un unico strumento di valutazione: la loro proprietà contenente!

Così, in questo modo, è possibile iniziare un viaggio misterioso che ci svela  i  22 “sacri segni” attraverso dei quali agisce la “funzione”, l’essenziale, che per sua natura è immortale, o meglio esiste in assenza di tempo.

È importante a questo punto sapere che tutto ciò che ha a che fare con la materia, agisce sui sensi, su ciò che può essere esperenziato con il tatto esterno, il gusto, l’olfatto esterno, la vista, ma esistono anche sensi interni, visione interna, gusto interno, udito sottile, olfatto sensitivo, che ha più a che fare con  il mondo del pensiero. La coppa è un archetipo che appartiene al mondo della materia, la sua funzione, cioè quella contenente, ha invece origine nel mondo del pensiero, quindi immortale.

Distaccati dalle leggi del regno delle forme,  gli archetipi agiscono come mezzo nel magazzino dove tutto già è, dove attinge la mente di Dio quando crea, quando fa futuro.

Funzioni degli archetipi:
Ciascuno di questi archetipi corrisponde a uno dei 22 strumenti dateci in un tempo lontano sembrerebbe proprio da Melchisedek, il re vero che governava l’intera Mesopotamia e utilizzati dagli Elohim per creare nel “Bereshit”, in principio, la creazione dell’universo.

Ognuno di essi costituisce una funzione elementare:gli archetipi corrispondono alle 22 lettere dell’alfabeto (greco, fenicio, ebraico…).
Avere tali conoscenze permette di penetrare al di là del sistema che nasconde la primaria funzione con distrazioni di vario genere e giungendo all’essenziale (spirito), interagendo con la materia stessa.

Questo sistema costituisce la più antica forma di teoria atomica dell’universo. Ogni aggiunta di un archetipo crea una funzione individuale, capace di completarsi con l’aggiunta di altre lettere madri maggiori o minori.
Ad ogni lettera dell’alfabeto corrisponde un archetipo funzionante, a sua volta corrisponde una forma, un suono, un colore, un profumo, un sapore.

Si tratta di veri e propri mattoni che creano attraverso il pensiero. Risulta chiaro che lo studio di questi archetipi, se opportunamente combinato può agire sulla materia stessa, influenzandola.
Cambiando il nostro atteggiamento nell’osservazione delle cose, esse cambiano istantaneamente, tornando ad essere essenziali.

In quattro incontri direttamente da casa tua potrai:

  • conoscere le principali chiavi nascoste dietro ad ogni lettera ebraica
  • comprenderne l’utilizzo
  • far funzionare i 22 archetipi delle lettere ebraiche attraverso la radionica* e la forza dell’intento.

*(La scienza che studia l’azione della mente sulla materia e l’unione di tutte le cose)

“Saper usare gli archetipi significa creare realtà”

16 Ottobre 6-13-20 Novembre (dalle 20,30 alle 22,30)

Contributo per il le 4 serate € 99,00
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