Esistono tre tipi di anima.
La prima è l’anima piccola-piccola, che compone l’ego individuale. È quella che si offende e che prova orgoglio, quella che pensa di sapere ciò che è meglio per sé.
La seconda è l’anima personale
: è lei che ha co-deciso con l’Uno di venire a fare la sua esperienza sulla terra.
Lei è lo spirito intelligente che è collegato alla più vasta Anima di Tutte le cose.
È proprio lei, l’anima personale, quella mediana, a spingere affinché noi ci muoviamo in modo diverso dal passato nelle nostre relazioni sentimentali. Essa ora ci chiede una trasformazione. Così ci mette alla prova con relazioni insolite, mai prima sperimentate; questo perché chi ne trarrà insegnamento farà fare un salto di consapevolezza a tutte le altre anime piccole-piccole, espandendo in questo modi i margini dei contorni dell’amore stesso.
Si dovrà a questo punto imparare ad amare in modi insoliti rispetto a quelli prima esplorati, con atteggiamenti nuovi, che più si confanno all’essenza dell’amore.

Si darà spazio, quindi, a nuovi tipi di legami e di movimenti. Questo sta già accadendo e molte persone potrebbero essere state travolte dal dubbio di essere state vittima di relazioni fallimentari o distruttive. Ma è un inganno.
tree of soul
L’anima ha chiesto.
L’ego basso, la piccola anima terrestre, ha detto “Sì, accetto”.
Ma poi ha dimenticato la sua affermazione nel momento in cui si è offesa. Non ha gradito alcune sfumature del contratto; le ha interpretate come un maltrattamento del proprio valore, una usurpazione dell’ego. Erano invece esperienze fortemente richieste per attivare nuovi spazi interiori, che servono ad allacciare relazioni diverse e comprendere molte dinamiche.
L’anima piccola-piccola finisce per ripiegarsi su se stessa per la paura, finendo per credere che deve rimanere sola.

Le persone che già vivono all’interno di tali dinamiche sono i pionieri della nuova era. Essi, senza saperlo, o volerlo, ne danno il passo, il suono… l’esempio!
Ecco che cercare la nostra parte di responsabilità nella relazione fallimentare ci aiuta a vederci sul serio.
Trovare altri modi e nuove comprensioni, rende agile il cuore e non gli permette di farsi inaridire dall’inganno delle ferite emozionali che possono prendere spazio in tali delicate dinamiche. In questo modo, invece di fallire, ci espandiamo come anime, come creature e come capacità di poter gestire diverse sfumature di sentimenti che inizieranno a farci maturare, e non più ammalare. Ci portiamo al confine della tragedia e lì la vediamo per ciò che è, con i limiti di ognuno dei partecipanti a questa recita, quale è la nostra vita.

Invece di lasciarci andare alla dipendenza affettiva, noi mettiamo su un paio d’ali e ci svolazziamo sopra. Da queste alte vette si vedono le cose davvero sotto un’altra luce. E’ come se da subito, con tali atteggiamenti, potessimo mettere quel sorriso che può permettersi di indossare chi vede una scena dopo anni che il conflitto si è esaurito.
È una pratica scultorea che ci modella al nuovo stile: un nuovo modo d’amare, che solleva i bordi delle convenzioni, del prestabilito, della norma collettiva che ci vuole idonei al preconfezionato.