Eccoci, caro viandante, ritornati ai ritmi settembrini! 
Siamo tornati dalle vacanze e per alcuni di noi sono già un ricordo. Eppure ci eravamo lasciati nell’ultimo articolo augurandoci di vivere in vacanza tutta la vita, vero? Risulta difficile metterlo sul piano pratico non solo per colpa nostra, caro lettore, cara lettrice, ma soprattutto per via del sistema in cui siamo inglobati.

La qualità della nostra vita dovrebbe essere al primo posto tra le priorità quotidiane. Chiedere di accorgersi che si sta vivendo una vita, diventa con questo tipo di economia basata sul consumo, un film impossibile, una banalità alla quale, per eccesso di assurdità, non gli si offre neppure attenzione. Il sistema in cui stiamo vivendo, o meglio dire sopravvivendo, ci costringe a lavorare ad orari impossibili, facendoci credere che è pure un lusso avere oggi un lavoro! Teniamo dei ritmi impossibili per poter avere uno stipendio che ci permetta di acquistare beni e in questo modo, sia chi produce, che chi consuma, si trova in una ruota da criceto che non fa arrivare mai da nessuna parte ma richiede invece un gran scompenso energetico. Un sistema che ci depriva del tempo per vivere, prendendo distanza dai veri valori, camuffati da cose di cui ci si occupa quando si ha tempo.

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In questo modo, storditi e stanchi, ci alziamo pronti a foraggiare ogni mattina questa macchina malata che arricchisce quei pochi che forse, a ben vedere, non son felici neppure loro!

Eppure ci deve essere un modo, un sistema diverso, che ci permetta di vivere meglio e di usare il lavoro come contributo di scambio e non come ergastolo a vita …
Ho sentito parlare di paesi in cui le persone ogni tre giorni di lavoro hanno diritto ad uno di riposo! Che spettacolo! E se ci fosse la possibilità di lavorare tutti mezza giornata, con un corrispettivo economico che permetta di vivere, muovendo a rotazione i pomeriggi e alternando le persone con i turni del mattino? In questo modo non si creerebbe più lavoro? E quanto più tempo da dedicare alla vita! Forse il lavoro allora sarebbe un piacere per più persone …

Qualcuno potrebbe vedere questo mio modo di pensare alquanto utopistico e forse non è nemmeno così facile trovare un sistema che permetta a tutti di lavorare mezza giornata, ma a ben pensarci, potrebbe essere meno astruso di altri fatti come lavorare 12 ore al giorno, essere costretti ad ammalarsi per avere del riposo, lavorare un giorno intero per fare una spesa minima al supermercato, fare tre lavori per trovarsi a fine mese a non arrivare ad uno stipendio complessivo ragionevole ecc.

Questa società non è basata sul valore del tempo, ma nonostante ciò chiede pesantemente di avere il nostro tempo! 

Tempo che poteva essere fatto di sorrisi di figli, tempo composto di frasi non dette, sonni dormiti, cibo gustato, carezze date, corse e camminate nel verde: tempo per ciò che ci sta a cuore, sempre che ancora ci ricordiamo cosa o chi ci sta a cuore!
Depauperandoci del tempo, questa società ci ha invece spinto a costruire cose inutili, finte, che rasentano l’assurdo, come la grande maggioranza delle nostre relazioni umane. Perché ci vuole tempo anche per coltivare l’amore, l’amicizia … la sorellanza, la fratellanza …

Usiamo il nostro tempo invece per guadagnare di più, spinti da un sistema che ci costringe a consumare e acquistare, mai contenti, mai felici, mai soddisfatti!

Alziamo la testa e riprendiamoci il nostro tempo, che è vita ed è questo il grande diritto! Il sistema ci ha portato a confonderci, a desiderare ciò che a comando viene richiesto di volere, ma in tutto ciò che compriamo non ci sono né abbracci, né affetti, né armonia, né pace. 
Accorgiamoci!
Monia